Durata
5 notti – 5 giorni e mezzo
Luogo di partenza
hotel in Arusha
Riferimento itinerario
KS252
Giorno di partenza
martedì
Mezzo di trasporto
landcruiser 4×4
Dopo pranzo partenza alla volta del Parco Tarangire, pranzo al lodge e pomeriggio dedicato al fotosafari nel parco. Cena e pernottamento al Tarangire Sopa Lodge.
Dopo la prima colazione partenza alla volta del parco Serengeti con il fotosafari lungo la strada che conduce al gate del parco. Arrivo sul cratere del Ngorngoro in tempo per il pranzo e un breve riposo. Proseguimento verso il Serengeti con fotosafari lungo strada. Arrivo al Serengeti Sopa Lodge per la cena e il pernottamento.
Pensione completa al Serengeti Sopa Lodge. Giornata intera di fotosafari nel parco.
Dopo la prima colazione ultimo fotosafari nel Parco Serengeti e partenza alla volta del Cratere Ngorongoro con il pranzo al sacco. Arrivo al lodge nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento al Ngorongoro Sopa Lodge.
Al mattino, dopo la prima colazione, discesa sul fondo del cratere. Fotosafari di un’intera giornata. Pranzo al sacco. Ritorno in serata al lodge per la cena ed il pernottamento.
Dopo la prima colazione partenza per Arusha con arrivo in tarda mattinata.
sono da intendersi per persona per l’intero itinerario
Dal 16 dicembre 2019 al 15 dicembre 2020
Prezzi a partire da US$ 2.000,00 per persona in camera doppia
I safari sono garantiti fino a 45 giorni prima la data di partenza con un minimo di due persone dal 16/12/2019 al 31/03/2020 e dal 01/07/2020 al 31/10/2020 e con un minimo di quattro persone dal 01/04/2020 al 30/06/2020 e dal 01/11/2020 al 15/12/2020. L’effettiva garanzia operativa è sempre soggetta alla disponibilità del posto sull’auto e nelle strutture indicate nell’itinerario. Gli itinerari possono svolgersi invertendo le tappe senza, tuttavia, modificarne la qualità. I prezzi per le partenze a cavallo tra due periodi (data di partenza in un periodo e termine del safari nel successivo) sono soggetti a riconferma.
Tarangire Sopa
Nascosto tra le kopjes, si trova il Tarangire Sopa Lodge, circondato da alberi baobab antichi, si trova nel parco con la più grande concentrazione di elefanti in Africa.Il lodge si trova a 118 km a sud ovest di Arusha, a circa 2 ore di auto oppure a 20 minuti di volo seguito da un altro trasferimento via terra di 20 minuti. L’atrio, spazioso e luminoso con pavimenti in marmo, ha le porte scorrevoli in vetro che si aprono su una veranda dove è possibile rilassarsi e godersi il panorama. Il lodge dispone di 75 camere, tutte dotate di salottino privato, bagno, 2 letti king size e balcone, da cui si gode il paesaggio; 4 di queste camere sono adatte per i disabili.
Serengeti Sopa Lodge
Situato a 315 km da Arusha, circa 7,5 ore di auto, e 50 minuti di volo con 45 minuti di auto dalla più vicina pista di atterraggio, il lodge si trova nel Nyarboro Hills, nel sud-ovest e domina la pianura del Serengeti, uno dei parchi più famosi del mondo, perché ospita la migrazione annuale più grande e spettacolare degli gnu. L’atrio è arioso e spazioso, le pareti sono dipinte con i colori della terra della zona circostante, molto belle le lampade da parete che, con luci soffuse, completano il tutto dando un effetto caldo e intimo. Le camere standard sono 69, tutte con 2 letti king size, moquette, e finemente arredate con tessuti locali e immagini. Nella parte anteriore c’è una veranda con 2 comode sedie e un tavolino, dalla quale si gode la vista della vasta pianura del Serengeti che si estende a perdita d’occhio. Ci sono 4 suite matrimoniali molto spaziose, con un’area salotto al piano terra e al piano superiore la camera da letto con letto king size su una piattaforma rialzata in legno, e da un lato una vasca da bagno di fronte alla pianura.
Ngorongoro Sopa Lodge
Il lodge si trova a 170 km da Arusha, arroccato sul bordo del cratere di Ngorongoro, patrimonio mondiale, spesso definito come l’ottava meraviglia del mondo, e ha la vista più bella sul fondo del cratere, che è la patria di grandi mandrie di bufali, gnu, zebre, il rinoceronte nero, elefanti, ghepardi, leopardi, leoni e branchi di gazzelle e gnu.
La sua posizione sul bordo orientale permette anche la vista più spettacolare del tramonto africano.
La lobby è molto spaziosa, e ha un soffitto alto e una cupola di vetro. Tè e caffè sono liberamente a disposizione degli ospiti nella zona bar.
La lobby inferiore ha una grande vetrata, che si apre sulla veranda, con vista sulla piscina. Tutte le 91 camere doppie sono molto spaziose con due letti queen size e una zona guardaroba indipendente.
Il ristorante è a forma circolare, e il soffitto assomiglia all’interno di un ombrello.
Ngorongoro Sopa è la cornice ideale per cerimonie di nozze di piccole dimensioni.
Parco nazionale di Tarangire
Giorni che si susseguono senza nubi. L’intenso sole tropicale inaridisce il paesaggio, riducendo la terra a polvere di colore rosso, seccando le piante fino a renderle fragili e gialle come la paglia. Il fiume Tarangire si è prosciugato fino a diventare l’ombra di quello della stagione umida. Eppure pullula di animali selvatici. Nomadi assetati hanno percorso centinaia di chilometri riarsi sapendo che qui si trova sempre acqua.
Una quantità infinita di elefanti grattano il letto asciutto del fiume in cerca di torrenti sotterranei, mentre gnu, zebre, bufali, impala, gazzelle, alcefali e alcine affollano le ristrette lagune: la più grande concentrazione di animali selvatici al di fuori dell’ecosistema del Serengeti, un vero e proprio banchetto per i grandi predatori.
Poi, quando finalmente cade la prima pioggia, questi visitatori stagionali si sparpagliano su un’area di 20.000 kmq fino ad esaurire le verdi pianure e fino a quando il fiume li attirerà nuovamente. I gruppi di elefanti del Tarangire si incontrano facilmente, bagnati o asciutti. E le paludi, di colore verde tutto l’anno, sono le principali risorse per le 550 specie di uccelli del parco, uno dei numeri più alti tra tutte le riserve naturali del mondo.
Su terreni asciutti troverete l’otarda di Kori, l’uccello volante più pesante al mondo; lo struzzo, l’uccello più grande del mondo; e piccoli gruppi di bucorvi che gloglottano come tacchini. Gli appassionati di ornitologia potranno scorgere gli striduli stormi di inseparabili dal collare giallo, l’uccello tessitore coda rossa dal mantello grigiastro e lo storno cenerino, tutte specie endemiche della Tanzania centro-settentrionale.
I termitai abbandonati sono spesso frequentati da colonie di tenere manguste nane, e coppie di barbuti giallorossi, che attirano l’attenzione per il loro regolare duetto sonoro. I pitoni del Tarangire si arrampicano sugli alberi, così come i leoni e i leopardi, che oziano sui rami dove il frutto dell’albero delle salsiccia nasconde la contrazione di una coda.
Parco nazionale del Serengeti
Un milione di gnu… ognuno guidato dallo stesso ritmo antico, fedele al suo ruolo istintivo nell’ineludibile ciclo della vita. Tre settimane frenetiche di conquiste territoriali e accoppiamento; la sopravvivenza del più forte mentre le colonne lunghe 40 km attraversano acque infestate dai coccodrilli durante l’annuale esodo verso nord, moltiplicando la specie in una breve esplosione riproduttiva che dà vita a più di 8.000 piccoli al giorno, prima che ricominci il pellegrinaggio di 1.000 km.
Il Serengeti è il parco nazionale più antico e famoso della Tanzania, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità per la sua annuale migrazione, quando circa sei milioni di ungulati – non solo gnu, ma anche zebre e gazzelle – marciano in gruppo alla ricerca di pascoli migliori. E anche quando la migrazione è ferma, il Serengeti permette di ammirare un’enorme varietà di animali: grandi branchi di bufali, piccoli gruppi di elefanti e giraffe e migliaia di antilopi, tsessebe, kongoni, impala e gazzelle.
Domina lo spettacolo del predatore contro la preda. I leoni dalla criniera dorata si beano dell’abbondanza del bestiame al pascolo. I leopardi solitari si aggirano tra le acacie lungo il fiume Seronera, mentre i ghepardi catturano le prede nelle vaste pianure. Qui troviamo tutte e tre le specie di sciacallo africano, insieme alla iena maculata e a una schiera di piccoli predatori più difficili da avvistare, dall’insettivoro protele crestato al bellissimo serval.
Ma il Serengeti non è solo una terra abitata da grandi mammiferi. Ci sono anche colline verdeggianti e imponenti termitai, fiumi bordati da fichi e boschi di acacie macchiati di arancione dalla polvere. Le sgargianti agame e le procavie delle rocce si accapigliano su isolati blocchi di granito, chiamate kopje. Sono state classificate 100 varietà di scarabeo stercorario e più di 500 specie di uccelli, il che fa del parco un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.
Ma soprattutto si respira una forte sensazione di libertà nelle vaste pianure bruciate dal sole, protese verso lo scintillante orizzonte dorato. Dopo le piogge, queste distese erbose si trasformano in un lussureggiante tappeto verde chiazzato di fiori selvatici. Il Serengeti è popolare, ma la sua vastità è tale che potreste essere l’unica presenza umana quando un branco di leoni prepara l’assedio alla sua prossima preda.
Area di conservazione del cratere del Ngorongoro
La prima occhiata al cratere di Ngorongoro toglie il respiro! Questo vulcano collassato su se stesso misura 250 kmq e ha una profondità dal bordo alla sua base di 600 m. al suo interno vi sono più di 20.000 animali che trovano riparo nella zona protetta, gli ultimi black rhino della Tanzania, quando escono dalla vegetazione e si fanno osservare, offrono una delle loro migliori pose con l’imponente muro del vulcano alle loro spalle.
Il fondo del cratere offre diversi habitat, dalla classica savana color giallo, ma che durante le piogge si trasforma in un verde brillante, alla foresta di acace dalla corteccia gialla, dal lago di soda che domina il centro del cratere ai laghi di acqua fresca che si adagiano vicino ai bordi del cratere e danno riparo a migliaia di uccelli e a svariati ippopotami.
I leoni, le gazzelle, le molti tipi di antilopi e, nell fitto della foresta, il leopardo completano le specie avvistabili in questo luogo, protetto dall’UNESCO come una delle meraviglie mondiali.
L’area si estende anche fuori dal cratere e comprende le famose gole di Olduvai, dove la famiglia Leakey ha scoperto alcuni tra i più vecchie ossa fossili dei nostri antenati.
Sempre nelle vicinanze ci sono altri crateri, come l’Olmoti, l’Empakaai, l’Oldonyo lengai che offrono a chi vuole avventurarsi in circuiti un pò diversi e “off road”, una scelta completa e adeguata a tutti i gusti.