Durata
1 notte Arusha + 4 notti safari
Luogo di partenza
hotel in Arusha
Riferimento itinerario
KS243
Giorno di partenza
martedì
Mezzo di trasporto
landcruiser 4×4
All’arrivo all’aeroporto Kilimanjaro, disbrigo delle formalità doganali e trasferimento in città. Pernottamento al Mount Meru hotel
Dopo la prima colazione, partenza alla volta del Lago Eyasi, situato nella Great Rift Valley. Arrivo al lodge sul Lago Eyasi per il pranzo. Nel pomeriggio, visita delle tribù Hadzabe e Datoga, scoprendo come vivono, cacciano e raccolgono cibo da millenni. Nel tardo pomeriggio, partenza per Karatu, ai margini dell’area di conservazione di Ngorongoro. Cena e pernottamento al Karatu Simba Lodge.
Dopo colazione, partenza alla volta del Cratere di Ngorongoro. Un volta arrivati al cratere inizio del safari con sosta per il picnic in un punto panoramico. Nel
pomeriggio, termine del fotosafari e partenza alla volta del Parco Serenegeti. Cena e pernottamento al Serengeti Simba Lodge.
Intera giornata di fotosafari nel parco con pranzo al sacco. Pensione completa al Serengeti Simba Lodge.
Dopo la prima colazione ulteriore fotosafari nel parco Serengeti partendo all volta del parco Tarangire. Sosta lungo strada pe rio pranzo e arrivo nel tardo pomeriggio al Tarangire. Cena e pernottamento al Tarangire Simba Lodge.
Prima colazione e mattinata dedicata al fotosafari nel parco. Partenza alla volta di Arusha dove si giungerà per il pranzo all’Arusha Coffee Lodge. trasferimento
all’aeroporto di Arusha (ARK) o Arusha Kilimanjaro (JRO).
sono da intendersi per persona per l’intero itinerario
Dal 20 dicembre 2024 al 19 dicembre 2025
Prezzi a partire da US$ 2.160,00 per persona in camera doppia
I safari sono garantiti fino a 45 giorni prima la data di partenza con un minimo di due persone dal 20/12 al 31/03 e dal 01/07 al 31/10 e con un minimo di quattro persone dal 01/04 al 30/06 e dal 01/11 al 15/12. L’effettiva garanzia operativa è sempre soggetta alla disponibilità del posto sull’auto e nelle strutture indicate nell’itinerario. Gli itinerari possono svolgersi invertendo le tappe senza, tuttavia, modificarne la qualità. I prezzi per le partenze a cavallo tra due periodi (data di partenza in un periodo e termine del safari nel successivo) sono soggetti a riconferma.
Parco nazionale di Tarangire
Giorni che si susseguono senza nubi. L’intenso sole tropicale inaridisce il paesaggio, riducendo la terra a polvere di colore rosso, seccando le piante fino a renderle fragili e gialle come la paglia. Il fiume Tarangire si è prosciugato fino a diventare l’ombra di quello della stagione umida. Eppure pullula di animali selvatici. Nomadi assetati hanno percorso centinaia di chilometri riarsi sapendo che qui si trova sempre acqua.
Una quantità infinita di elefanti grattano il letto asciutto del fiume in cerca di torrenti sotterranei, mentre gnu, zebre, bufali, impala, gazzelle, alcefali e alcine affollano le ristrette lagune: la più grande concentrazione di animali selvatici al di fuori dell’ecosistema del Serengeti, un vero e proprio banchetto per i grandi predatori.
Poi, quando finalmente cade la prima pioggia, questi visitatori stagionali si sparpagliano su un’area di 20.000 kmq fino ad esaurire le verdi pianure e fino a quando il fiume li attirerà nuovamente. I gruppi di elefanti del Tarangire si incontrano facilmente, bagnati o asciutti. E le paludi, di colore verde tutto l’anno, sono le principali risorse per le 550 specie di uccelli del parco, uno dei numeri più alti tra tutte le riserve naturali del mondo.
Su terreni asciutti troverete l’otarda di Kori, l’uccello volante più pesante al mondo; lo struzzo, l’uccello più grande del mondo; e piccoli gruppi di bucorvi che gloglottano come tacchini. Gli appassionati di ornitologia potranno scorgere gli striduli stormi di inseparabili dal collare giallo, l’uccello tessitore coda rossa dal mantello grigiastro e lo storno cenerino, tutte specie endemiche della Tanzania centro-settentrionale.
I termitai abbandonati sono spesso frequentati da colonie di tenere manguste nane, e coppie di barbuti giallorossi, che attirano l’attenzione per il loro regolare duetto sonoro. I pitoni del Tarangire si arrampicano sugli alberi, così come i leoni e i leopardi, che oziano sui rami dove il frutto dell’albero delle salsiccia nasconde la contrazione di una coda.
Parco nazionale del Serengeti
Un milione di gnu… ognuno guidato dallo stesso ritmo antico, fedele al suo ruolo istintivo nell’ineludibile ciclo della vita. Tre settimane frenetiche di conquiste territoriali e accoppiamento; la sopravvivenza del più forte mentre le colonne lunghe 40 km attraversano acque infestate dai coccodrilli durante l’annuale esodo verso nord, moltiplicando la specie in una breve esplosione riproduttiva che dà vita a più di 8.000 piccoli al giorno, prima che ricominci il pellegrinaggio di 1.000 km.
Il Serengeti è il parco nazionale più antico e famoso della Tanzania, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità per la sua annuale migrazione, quando circa sei milioni di ungulati – non solo gnu, ma anche zebre e gazzelle – marciano in gruppo alla ricerca di pascoli migliori. E anche quando la migrazione è ferma, il Serengeti permette di ammirare un’enorme varietà di animali: grandi branchi di bufali, piccoli gruppi di elefanti e giraffe e migliaia di antilopi, tsessebe, kongoni, impala e gazzelle.
Domina lo spettacolo del predatore contro la preda. I leoni dalla criniera dorata si beano dell’abbondanza del bestiame al pascolo. I leopardi solitari si aggirano tra le acacie lungo il fiume Seronera, mentre i ghepardi catturano le prede nelle vaste pianure. Qui troviamo tutte e tre le specie di sciacallo africano, insieme alla iena maculata e a una schiera di piccoli predatori più difficili da avvistare, dall’insettivoro protele crestato al bellissimo serval.
Ma il Serengeti non è solo una terra abitata da grandi mammiferi. Ci sono anche colline verdeggianti e imponenti termitai, fiumi bordati da fichi e boschi di acacie macchiati di arancione dalla polvere. Le sgargianti agame e le procavie delle rocce si accapigliano su isolati blocchi di granito, chiamate kopje. Sono state classificate 100 varietà di scarabeo stercorario e più di 500 specie di uccelli, il che fa del parco un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.
Ma soprattutto si respira una forte sensazione di libertà nelle vaste pianure bruciate dal sole, protese verso lo scintillante orizzonte dorato. Dopo le piogge, queste distese erbose si trasformano in un lussureggiante tappeto verde chiazzato di fiori selvatici. Il Serengeti è popolare, ma la sua vastità è tale che potreste essere l’unica presenza umana quando un branco di leoni prepara l’assedio alla sua prossima preda.
Area di conservazione del cratere del Ngorongoro
La prima occhiata al cratere di Ngorongoro toglie il respiro! Questo vulcano collassato su se stesso misura 250 kmq e ha una profondità dal bordo alla sua base di 600 m. al suo interno vi sono più di 20.000 animali che trovano riparo nella zona protetta, gli ultimi black rhino della Tanzania, quando escono dalla vegetazione e si fanno osservare, offrono una delle loro migliori pose con l’imponente muro del vulcano alle loro spalle.
Il fondo del cratere offre diversi habitat, dalla classica savana color giallo, ma che durante le piogge si trasforma in un verde brillante, alla foresta di acace dalla corteccia gialla, dal lago di soda che domina il centro del cratere ai laghi di acqua fresca che si adagiano vicino ai bordi del cratere e danno riparo a migliaia di uccelli e a svariati ippopotami.
I leoni, le gazzelle, le molti tipi di antilopi e, nell fitto della foresta, il leopardo completano le specie avvistabili in questo luogo, protetto dall’UNESCO come una delle meraviglie mondiali.
L’area si estende anche fuori dal cratere e comprende le famose gole di Olduvai, dove la famiglia Leakey ha scoperto alcuni tra i più vecchie ossa fossili dei nostri antenati.
Sempre nelle vicinanze ci sono altri crateri, come l’Olmoti, l’Empakaai, l’Oldonyo lengai che offrono a chi vuole avventurarsi in circuiti un pò diversi e “off road”, una scelta completa e adeguata a tutti i gusti.