Durata
7 notti – 7 giorni e mezzo
Luogo di partenza
aeroporto di Kilimanjaro o Arusha
Riferimento itinerario
KS272
Giorno di partenza
giornaliero su richiesta
Mezzo di trasporto
landcruiser 4×4
Arrivo all’aeroporto di Kilimanjaro, disbrigo delle formalità doganali e incontro con il nostro personale e trasferimento all’Arusha Coffee Lodge per il pernottamento e la prima colazione.
Dopo la prima colazione partenza alla volta del Parco Tarangire, pranzo al lodge e pomeriggio dedicato al fotosafari nel parco. Cena e pernottamento al Tarangire Treetops.
Intera giornata di fotosafari nel parco con trattamento di pensione completa al Tarangire Treetops.
Dopo la prima colazione partenza alla volta di Karatu con il fotosafari lungo il percorso. Pranzo al lodge e pomeriggio libero per la partecipazione delle numerose attività dell’hotel. Cena e pernottamento al Ngorongoro Manor.
Al mattino, dopo la prima colazione, partenza alla volta del cratere. Fotosafari di un’intera di un’intera giornata. Pranzo al sacco ritorno in serata al lodge per la cena e il pernottamento.
Dopo la prima colazione partenza alla volta del Parco Serengeti. Fotosafari lungo la strada. Pranzo al campo e pomeriggio dedicato al fotosafari nel parco. Cena e pernottamento al Migration camp.
Pensione completa al Migration camp. Giornata intera di fotosafari nel parco.
Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per Arusha (costo del volo INCLUSO) con arrivo in tarda mattinata.
sono da intendersi per persona per l’intero itinerario
Dal 16 dicembre 2019 al 15 dicembre 2020
Quota base per 2/3 persone: Prezzi a parire da US$ 4.920,00 a persona in camera doppia
Quota base per 4/5 persone: Prezzi a parire da US$ 4.060,00 a persona in camera doppia
Quota base per 6/7 persone: Prezzi a parire da US$ 3.755,00 a persona in camera doppia
Arusha Coffee Lodge
L’Arusha Coffee Lodge è stato progettato e costruito intorno alla casa originale del vecchio proprietario della piantagione di caffè, che risale ai primi anni del 1900. La struttura è immersa nel verde della piantagione e si trova in un posto meraviglioso non lontano dall’aeroporto di Arusha. Dispone di camere standard e suite che si presentano tutte come villette indipendenti, sono tutte molto spaziose e confortevoli, con bagno privato. La particolarità del lodge è quella di essere in una vera a e propria piantagione…. e anche la bellissima piscina, ha un ramo di caffè decorato sul fondo. Al ristorante a la carte si possono gustare piatti tipici, mentre nell’accogliente salotto con camino si può stare a conversare tranquillamente con gli altri ospiti.
Tarangire Treetops
Quando si è bambini, il gioco più avventuroso è quello di salire sugli alberi, arrampicarsi più in alto possibile e volare con la fantasia immaginando di costruire una “casa tra i rami”… Ebbene il Tarangire Treetops è tutto questo. Centrato su un Main lodge, che a sua volta racchiude un magnifico baobab di un migliaio di anni, questo lodge si compone infatti di venti camere che sono state costruite sulla cima dei baobab. Ogni camera, unica nel suo genere, è di 65 metri quadrati e ha una terrazza privata da cui si gode una vista mozzafiato sulle pianure del Parco Tarangire. La cena può essere servita nel Boma tradizionale, addobbato con lanterne appese agli alberi, al suono dei canti dei Maasai, oppure più intima, a lume di candela, a bordo piscina, da cui si può godere, se si è fortunati, della vista degli animali che vengono ad abbeverarsi alla pozza d’acqua del lodge.
Ngorongoro Manor
Il Ngorongoro Manor è situato vicino alla Conservation Area di Ngorongoro all’interno di 1500 acri di piantagione di caffè arabica. Ogni dettaglio al The Manor è stato progettato per il comfort dei suoi ospiti. Ogni cottage infatti, è stato accuratamente posizionato per godere della vista della natura circostante, ma allo stesso tempo per mantenere la propria intimità e privacy. Questo lodge dispone di 20 suite, tutte elegantemente arredate, con una zona salotto con camino, per ricreare atmosfere magiche dell’era coloniale. Ogni singolo dettaglio, in questo lodge, è squisito e il servizio è impeccabile.
Serengeti Migration Camp
Il Serengeti Migration Camp è situato vicino al fiume Grumeti, dove vivono tantissimi ippopotami. Questo campo dispone di 20 tende molto spaziose e lussuose elevate da terra, che si fondono perfettamente con l’ambiente circostante. Ognuna di queste tende ha una veranda che gira tutto intorno a 360 gradi, così da permettere la vista straordinaria sul bush. Completano questo campo, una piscina e il ristorante da cui si può godere l’esperienza unica di vivere immersi nella natura, a un livello del tutto superiore per il lusso del campo.
Parco nazionale di Tarangire
Giorni che si susseguono senza nubi. L’intenso sole tropicale inaridisce il paesaggio, riducendo la terra a polvere di colore rosso, seccando le piante fino a renderle fragili e gialle come la paglia. Il fiume Tarangire si è prosciugato fino a diventare l’ombra di quello della stagione umida. Eppure pullula di animali selvatici. Nomadi assetati hanno percorso centinaia di chilometri riarsi sapendo che qui si trova sempre acqua. Una quantità infinita di elefanti grattano il letto asciutto del fiume in cerca di torrenti sotterranei, mentre gnu, zebre, bufali, impala, gazzelle, alcefali e alcine affollano le ristrette lagune: la più grande concentrazione di animali selvatici al di fuori dell’ecosistema del Serengeti, un vero e proprio banchetto per i grandi predatori. Poi, quando finalmente cade la prima pioggia, questi visitatori stagionali si sparpagliano su un’area di 20.000 kmq fino ad esaurire le verdi pianure e fino a quando il fiume li attirerà nuovamente. I gruppi di elefanti del Tarangire si incontrano facilmente, bagnati o asciutti. E le paludi, di colore verde tutto l’anno, sono le principali risorse per le 550 specie di uccelli del parco, uno dei numeri più alti tra tutte le riserve naturali del mondo. Su terreni asciutti troverete l’otarda di Kori, l’uccello volante più pesante al mondo; lo struzzo, l’uccello più grande del mondo; e piccoli gruppi di bucorvi che gloglottano come tacchini. Gli appassionati di ornitologia potranno scorgere gli striduli stormi di inseparabili dal collare giallo, l’uccello tessitore coda rossa dal mantello grigiastro e lo storno cenerino, tutte specie endemiche della Tanzania centro-settentrionale. I termitai abbandonati sono spesso frequentati da colonie di tenere manguste nane, e coppie di barbuti giallorossi, che attirano l’attenzione per il loro regolare duetto sonoro. I pitoni del Tarangire si arrampicano sugli alberi, così come i leoni e i leopardi, che oziano sui rami dove il frutto dell’albero delle salsiccia nasconde la contrazione di una coda.
Parco nazionale del lago Manyara
Ai piedi del ripido versante della Rift Valley si cela il lago Manyara, decantato da Hemingway come “la cosa più bella vista in Africa”. Oggi Manyara rimane una perla rara, con le sue sponde dipinte di rosa da migliaia di fenicotteri e il suo circuito di game drive, che offre un entusiasmante microcosmo del safari africano. Dal cancello di ingresso, la strada si snoda tra un’estesa e rigogliosa foresta pluviale, dove una miriade di branchi di babbuini se ne stanno ad oziare con nonchalance, scimmie blu scorrazzano agilmente tra antichi mogani, graziosi tragelafi striati si muovono con prudenza tra le ombre ed enormi buceri della foresta starnazzano cacofonicamente nell’alta tettoia. In contrasto con l’intimità della foresta appaiono l’erboso alveo di piena e i suoi vasti paesaggi che si estendono verso est, attraversando il lago alcalino fino alle frastagliate cime vulcaniche blu che si ergono dalle infinite steppe Masai. Bufali enormi, gnu e mandrie di zebre si radunano in queste pianure erbose, insieme alle giraffe, alcune delle quali sono di un colore così scuro che da lontano sembrano nere.
All’interno degli alvei di piena, una stretta fascia di bosco abitato da acacie è la tana preferita dei leggendari leoni scalatori di Manyara e degli elefanti dalle zanne imponenti. Squadroni di manguste striate si lanciano tra le acacie, mentre nella loro ombra si nutrono i minuscoli dik-dik di Krik. La silhouette di un paio di saltarupi spesso si proietta sulle rocce che sovrastano sorgenti fumanti e gorgoglianti, di fianco alle sponde del lago nell’estremo meridionale del parco. Manyara offre la perfetta introduzione agli uccelli della Tanzania. Sono state classificate oltre 400 specie e perfino chi visita l’Africa per la prima volta può ragionevolmente aspettarsi di osservarne cento in un giorno. Tra gli spettacoli più belli ci sono le migliaia di fenicotteri rosa in perenne migrazione, ma anche altri grandi uccelli d’acqua come i pellicani, i cormorani e le cicogne.
Parco nazionale del Serengeti
Un milione di gnu… ognuno giudato dallo stesso ritmo antico, fedele al suo ruolo istintivo nell’ineludibile ciclo della vita. Tre settimane frenetiche di conquiste territoriali e accoppiamento; la sopravvivenza del più forte mentre le colonne lunghe 40 km attraversano acque infestate dai coccodrilli durante l’annuale esodo verso nord, moltiplicando la specie in una breve esplosione riproduttiva che dà vita a più di 8.000 piccoli al giorno, prima che ricominci il pellegrinaggio di 1.000 km. Il Serengeti è il parco nazionale più antico e famoso della Tanzania, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità per la sua annuale migrazione, quando circa sei milioni di ungulati – non solo gnu, ma anche zebre e gazzelle – marciano in gruppo alla ricerca di pascoli migliori. E anche quando la migrazione è ferma, il Serengeti permette di ammirare un’enorme varietà di animali: grandi branchi di bufali, piccoli gruppi di elefanti e giraffe e migliaia di antilopi, tsessebe, kongoni, impala e gazzelle. Domina lo spettacolo del predatore contro la preda. I leoni dalla criniera dorata si beano dell’abbondanza del bestiame al pascolo. I leopardi solitari si aggirano tra le acacie lungo il fiume Seronera, mentre i ghepardi catturano le prede nelle vaste pianure. Qui troviamo tutte e tre le specie di sciacallo africano, insieme alla iena maculata e a una schiera di piccoli predatori più difficili da avvistare, dall’insettivoro protele crestato al bellissimo serval. Ma il Serengeti non è solo una terra abitata da grandi mammiferi. Ci sono anche colline verdeggianti e imponenti termitai, fiumi bordati da fichi e boschi di acacie macchiati di arancione dalla polvere. Le sgargianti agame e le procavie delle rocce si accapigliano su isolati blocchi di granito, chiamate kopje. Sono state classificate 100 varietà di scarabeo stercorario e più di 500 specie di uccelli, il che fa del parco un vero paradiso per gli amanti del birdwatching. Ma soprattutto si respira una forte sensazione di libertà nelle vaste pianure bruciate dal sole, protese verso lo scintillante orizzonte dorato. Dopo le piogge, queste distese erbose si trasformano in un lussureggiante tappeto verde chiazzato di fiori selvatici. Il Serengeti è popolare, ma la sua vastità è tale che potreste essere l’unica presenza umana quando un branco di leoni prepara l’assedio alla sua prossima preda.
Area di conservazione del cratere del Ngorongoro
La prima occhiata al cratere di Ngorongoro toglie il respiro! Questo vulcano collassato su se stesso misura 250 kmq e ha una profondità dal bordo alla sua base di 600 m. al suo interno vi sono più di 20.000 animali che trovano riparo nella zona protetta, gli ultimi black rhino della Tanzania, quando escono dalla vegetazione e si fanno osservare, offrono una delle loro migliori pose con l’imponente muro del vulcano alle loro spalle. Il fondo del cratere offre diversi habitat, dalla classica savana color giallo, ma che durante le piaggie si trasforma in un verde brillante, alla foresta di acace dalla corteccia gialla, dal lago di soda che domina il centro del cratere ai laghi di acqua fresca che si adagiano vicino ai bordi del cratere e danno riparo a migliaia di uccelli e a svariati ippopotami. I leoni, le gazzelle, le molti tipi di antilopi e, nell fitto della foresta, il leopardo completano le specie avvistabili in questo luogo, protetto dall’UNESCO come una delle meraviglie mondiali. L’area si estende anche fuori dal cratere e comprende le famose gole di Olduvai, dove la famiglia Leakey ha scoperto alcuni tra i più vecchie ossa fossili dei nostri antenati. Sempre nelle vicinanze ci sono altri crateri, come l’Olmoti, l’Empakaai, l’Oldonyo lengai che offrono a chi vuole avventurarsi in circuiti un pò diversi e “off road”, una scelta completa e adeguata a tutti i gusti.